I PROBLEMI POSTI DAL II VOLUME (SUL MARXISMO-LENINISMO)
Estratto da Marx21.it:
Nel ringraziare Marx21 per l’attenzione che pone alla collana “Storia del Socialismo e della Lotta di Classe”, si fornisce qui di seguito lo stato attuale del progetto editoriale sul quale lavorerò nei prossimi anni, ricordando che è possibile sostenerne economicamente la pubblicazione attraverso una raccolta fondi che prevede “premi” per i compagni e le compagne che daranno il loro contributo. A tutti coloro che hanno già fatto un versamento va il ringraziamento mio e della casa editrice La Città del Sole. Allo stato attuale si prevede di realizzare 10 volumi, di cui si offre descrizione più sotto. Il primo volume è già pronto ed in uscita a entro la fine del 2018.
Due parole sul secondo volume, che sarà completamente rinnovato rispetto ai materiali presentati nella breve introduzione al marxismo-leninismo presente nell’opera In Difesa del Socialismo Reale. Vorrei esporre alcune considerazioni sul lavoro in corso e sulle problematiche che sto riscontrando. La necessità primaria che mi sono posto in partenza è quella di realizzare un’opera che faccia parlare direttamente i testi, spingendomi a studiare non solo le opere “maggiori” ma anche quelle “minori” di Marx ed Engels, oltre ovviamente a svariata bibliografia sul tema.
L’obiettivo ideale sarebbe costruire una nuova antologia, per la quale ho come modello primario quella curata da Luciano Gruppi negli anni ’70, oggi fuori mercato. Occorre però non limitarsi ad una pur necessaria “grande” antologia, che avrebbe dimensioni e costi eccessivi, risultando poco fruibile per il lavoratore medio. Parimenti non si può limitare l’attenzione solo a Marx, come pure stanno facendo molti intellettuali odierni, sfruttando il bicentenario della nascita del grande teorico e politico di Treviri. Non ho timore di fare inutili doppioni perché molto verosimilmente mi smarcherò da tali ricostruzioni per la mia maggiore rivalutazione di Engels.
Il “generale” è stato spesso bistrattato dal “marxismo occidentale”, che lo ha trattato come il “volgarizzatore” e “banalizzatore” di Marx, non capendo invece il suo pragmatismo e la sua consapevolezza di dover affrontare uno dei grandi problemi che si è verificato storicamente: la diffusione dei saperi. Un punto, questo, che non è mai stato il punto forte di Marx, nonostante avesse piena consapevolezza del problema. Perfino quel capolavoro di sintesi che è il Manifesto del Partito Comunista non basta per una formazione organica, come è evidente. In pari tempo non si può pretendere di lasciare, come vorrebbero i professori universitari e i borghesi, il “cantiere” di Marx “aperto” in eterno. Lo stesso discorso vale evidentemente per Lenin, sul quale però l’attenzione culturale e politica è di gran lunga minore, nonostante abbia dato risposta e sistematizzazione ad alcuni vuoti teorici lasciati aperti da Marx ed Engels per ragioni storiche.
Capire come offrire uno strumento agile e snello, alla portata di chiunque in termini di linguaggio, ma in pari tempo capace di offrire il meglio della lezione di tali autori, le cui opere complete ammontano a decine di migliaia di pagine, è un problema non indifferente. Ciò è aggravato dalla volontà di non voler realizzare un prodotto accademico luccicante ma inutilizzabile, quanto piuttosto di voler costruire uno strumento di formazione teorica completa, un’arma politica rivoluzionaria della quale oggi si sente grande bisogno, dato lo sbandamento ideologico che ha colpito le sinistre. Sono questioni su cui sto ragionando con una certa difficoltà, aggravata dall’ansia di mantenere un numero di pagine più ridotto possibile, per venire incontro alle necessità editoriali e soprattutto dei lavoratori, che di tempo per leggere ne hanno poco.
Non ci si può inoltre limitare a riproporre il marxismo-leninismo così come presentato 100 anni fa. Per quanto esso sia la necessaria base da cui ripartire, risultando la teoria più avanzata mai maturata dal movimento comunista, occorre un aggiornamento alle lezioni storiche dell’ultimo secolo, stante il rischio di enfatizzare analisi e modelli che in alcuni punti sono invecchiati male o diventati anacronistici per la fase attuale. Il rischio di essere definito revisionista e la diffidenza che può scaturire da tali ragionamenti sono comprensibili, eppure si tratta di rischi che bisogna correre. La difficoltà maggiore in tal senso sta nel tenere fermi i princìpi e gli elementi rimasti tuttora validi degli insegnamenti dei “classici”, e proporre soluzioni inedite o elaborate da altri autori più moderni per quel che riguarda i problemi che ha riscontrato lo stesso marxismo-leninismo nelle sue varie applicazioni storiche.
Quel che mi sembra prioritario è lavorare a riscoprire il metodo di analisi scoperto ed usato da Marx, Engels, Lenin: il materialismo dialettico e il materialismo storico. Un intellettuale collettivo potrà crescere solo se sarà capace non di studiare a memoria le citazioni dei “classici”, ma di ragionare e analizzare la realtà come fecero loro, con una forma mentis completamente alternativa a quella borghese. Se ho ragione nel definire l’attuale società una forma di “totalitarismo liberale”, occorrerà necessariamente attrezzarsi per una battaglia ideologica di lunga durata, molto più intensa e difficile di quella che aveva teorizzato lo stesso Gramsci. La costruzione dei quadri dirigenti comunisti del futuro sarebbe sicuramente agevolata e accelerata, qualitativamente e quantitativamente, dalla possibilità di riscoprire un tale strumento che è stato ripudiato dal “marxismo occidentale”, con le conseguenze disastrose che sono sotto gli occhi di tutti.
Alessandro Pascale
IN DIFESA DEL SOCIALISMO REALE E DEL MARXISMO-LENINISMO
Due volumi, 24 capitoli, per complessive 2500 pagine. 20 pagine di Indice. 80 pagine di sola bibliografia. Di fatto un volume enciclopedico sulla storia contemporanea e sulle questioni fondamentali del socialismo reale . Questo e molto altro è “A cent’anni dalla Rivoluzione d’Ottobre. In difesa del socialismo reale e del marxismo-leninismo” a cura del ricercatore storico e militante politico Alessandro Pascale
STORIA DEL SOCIALISMO E DELLA LOTTA DI CLASSE
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IL TOTALITARISMO “LIBERALE”. LE TECNICHE IMPERIALISTE PER L'EGEMONIA CULTURALE
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